In Italia arrivano le prime stazioni di rifornimento di idrogeno verde

Il progetto lanciato da NatPower, società operante nel campo delle energie rinnovabili, prevede di costruire una rete di 100 stazioni di rifornimento di idrogeno nelle principali città marittime e porti turistici italiani entro il 2030.

Le stazioni, che verranno progettate dal rinomato studio Zaha Hadid Architects, vedranno la loro prima realizzazione sull’isola di Sant’Elena a Venezia, entro l’estate. Il fornitore iniziale di idrogeno verde sarà il gruppo austriaco Linde.

Ogni stazione di rifornimento sarà progettata per integrare fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico, per la produzione di idrogeno verde. Questa decisione costituisce un grande contributo alla lotta contro l’inquinamento, fornendo una risorsa energetica pulita che, una volta convertita nelle celle a combustibile, si trasforma in elettricità, rilasciando esclusivamente vapore acqueo e aria calda come sottoprodotti.

L’implementazione di questa tecnologia avrà l’effetto di eliminare un’enorme quantità di emissioni di gas serra all’anno, una volta che tutte le stazioni previste saranno pienamente operative. Il design delle stazioni di rifornimento è stato progettato appositamente per adattarsi all’ambiente circostante, aggiungendo elementi ispirati alla natura e ai paesaggi mediterranei circostanti. Il tutto verrà costruito con una grande quantità di materiali riciclabili. 

Cos’è l’idrogeno verde?

L’idrogeno verde non è presente in natura, viene realizzato utilizzando le fonti rinnovabili, come l’energia solare, eolica o idroelettrica, per elettrolizzare l’acqua. 

Durante il processo di elettrolisi, l’energia rinnovabile viene utilizzata per separare le molecole d’acqua (H2O) in idrogeno (H2) e ossigeno (O2). L’idrogeno così prodotto è considerato “verde” perché non comporta l’emissione di gas serra o altre sostanze inquinanti durante la sua produzione.

Una volta prodotto, l’idrogeno verde può essere utilizzato come combustibile per una varietà di applicazioni, tra cui il trasporto su strada, marittimo e ferroviario, la produzione di energia elettrica tramite celle a combustibile, e come materia prima per processi industriali.

Viene considerata una risorsa energetica chiave nel tentativo di ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico, poiché può sostituire i combustibili fossili in molte applicazioni, riducendo così l’impatto ambientale complessivo. 

Inoltre, poiché la sua produzione avviene utilizzando energia rinnovabile, l’idrogeno verde contribuisce alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

L’introduzione della prima rete di idrogeno verde nei porti turistici italiani segnerà un passo significativo verso un futuro più sostenibile nel settore marittimo; questa iniziativa non solo ridurrà l’impatto ambientale delle attività portuali ma aprirà anche la strada a una maggiore adozione di tecnologie pulite e sostenibili in tutto il paese.

Potrebbe questa tecnologia rappresentare la svolta anche per la mobilità? Le automobili ad idrogeno sono state molto discusse negli anni passati, prima che l’elettrico prendesse il sopravvento, per poi passare in secondo piano: si è trattato di un fenomeno passeggero, oppure il meglio deve ancora venire?